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lunedì 27 settembre 2010

Le Recensioni di L.T. - "Cristianesimo e religioni universali" di H.Küng, J.Van Ess, et Al.

"Cristianesimo e religioni universali" di Hans Küng, J. Van Ess, H. Von Stietencron, H. Bechert , Arnoldo Mondadori Editore

Questo ponderoso lavoro è il resoconto di dodici lezioni dialogiche tenute nel 1982 all'Università di Tubinga, dove Hans Küng insegna teologia ecumenica. Ad ognuna delle grandi religioni studiate e confrontate con il cristianesimo (islamismo, induismo, buddhismo), sono dedicate quattro lezioni, composte ciascuna da una trattazione esplicativa da parte di un orientalista specialista della materia e della risposta di Küng in chiave di comparazione con il cristianesimo. L'importanza capitale di questo lavoro consiste nell'aspirazione ad allargare i confini dell'ecumenismo da una prospettiva interconfessionale ad una prospettiva interreligiosa. L'obiettivo dichiarato è il risveglio di una coscienza ecumenica globale, che conduca non già alla creazione di una religione mondiale unitaria, ma ad una pacificazione autentica.

Le premesse e gli intenti possono costituire di per sé una giustificazione del lavoro, peraltro di livello notevolissimo nel suo insieme. L'informazione è ricca anche nella sezione concernente il buddhismo, sulla quale è possibile tuttavia fare qualche riflessione critica. A questo proposito si può leggere l'articolo "Il dialogo interreligioso come guida spirituale " di Corrado Pensa (PARAMITA n 19), la cui parte iniziale è dedicata ad evidenziare i punti deboli dell'argomentazione di Küng: un'implicita considerazione della supremazia del cristianesimo e una confusione tra l'ingiunzione buddhista a superare l'attaccamento e una generica richiesta a superare la volontà di vivere. D'altra parte lo sforzo dialogico è qui operato da un cristiano, non da un cercatore libero, e non si può uscire più di tanto dalla propria formazione culturale.

Per comprendere meglio questo punto, basta rileggere il "Misticismo cristiano e buddhista" di Suzuki, criticabile quanto si vuole, ma assolutamente pioneristico (1957). Accanto a pagine di luminosa interreligiosità si trovano passi che testimoniano della penosa difficoltà di Suzuki (che era sì un "puro di cuore", ma un "puro di cuore" giapponese) a comprendere certi elementi cristiani. "Il cristianesimo presenta alcune cose di difficile comprensione tra le quali soprattutto il simbolo della crocifissione. Il Cristo crocifisso è una visone che io non posso fare a meno di associare al sadico impulso di una mente malata... Quale contrasto tra l'immagine crocifissa del Cristo e quella del Buddha giacente su di un letto e circondato dai suoi discepoli e da altri esseri umani e non umani!" (op.cit. pag. 106)

Comunque, se è lecito aspettarsi frutti sempre più maturi dall'incontro tra le grandi religioni universali, anche l'obiettivo minimo che Küng si pone, cioè di tracciare un bilancio provvisorio del dialogo, sembra tutt'altro che trascurabile. Affinché l'idea - e la pratica - di un ecumenismo allargato diventi così familiare da rendere sempre più desiderabile l'esercizio del dialogo come avventura dello spirito.

Luigi Turinese




In foto: " Floral Sputnik"


Recensione apparsa su "PARAMITA , Quaderni di Buddhismo", Anno VII, n. 25 , Gennaio-marzo 1988

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